SI ALZA IL VENTO
“Di uomini atti a fare i piloti ce ne sono già tanti altri. Io sono un uomo che gli aeroplani li crea! Sono un progettista!
Ascoltami ragazzo giapponese: gli aeroplani non sono né degli strumenti di guerra, né un mezzo di profitto commercial e. Gli aeroplani sono uno splendido sogno. Il
progettista è colui che conferisce forma al sogno.
Le vent se lève... il faut tenter de vivre. Si alza il vento... bisogna tentare di vivere. Nella progettazione l'importante è il buongusto. Il buongusto anticipa le epoche, dopodiché la tecnologia arriva a seguire.
Quello di volersi librare nel cielo è il sogno dell'umanità, ma è anche un sogno
maledetto. Gli aeroplani portano il peso del destino di divenire strumenti di massacro e distruzione.
Io con quest'ultimo volo me ne vado in pensione. L'arco di durata di una vita creativa è di un decennio. Sia per gli artisti sia per i progettisti è lo stesso. Il tuo decennio vivilo dando fondo alle tue forze.
Tratto da “Si alza il vento” di Hayao Miyazaki.
Il film racconta la storia di Jiro Horikoshi, miope fin dall'infanzia e quindi impossibilitato a pilotare aerei, la sua
grande passione. Un ostacolo che diventa la spinta verso un altro obbiettivo: la progettazione di aeroplani, ispirandosi al lavoro del famoso ingegnere aeronautico italiano Gianni Caproni. E' questo che interessa al maestro Miyazaki, dipingere il ritratto di un sognatore, di un uomo che ha saputo concretizzare quel sogno lavorando duramente, spinto dalla forza delle sue passioni. E l'autore giapponese sa che una fiamma interiore così forte può sfociare in qualcosa di negativo, è il prezzo da pagare per arrivare a realizzare qualcosa di così puro.
Tutti attaccano il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e la sua miope politica sui dazi. Dal punto di vista economico, è indifendibile. Ma a guardare bene la situazione, Europa e Cina, in alcuni settori sono anche più protezionisti degli Usa. Se si analizza il sistema dazi nel loro complesso, non solo la lista di tasse all’importazione, ma gli ostacoli e gli obblighi a cui sono sottoposti importatori e investitori esteri, lo scenario non è poi così limpido. Su questi temi la
Cina fa da maestra con politiche tese ad appropriarsi del Know how dei partner o a finanziare vere e proprie operazioni di conquista di aziende straniere, oltre al bassissimo livello di protezione dei diritti intellettuali e dei brevetti, ovviamente stranieri. A tentare di essere intellettualmente onesti, Trump non è certo il solo ad essere miope. In un tweet il presidente degli Stati Uniti ha scritto “Quando un Paese perde molti miliardi negli scambi commerciali con quasi tutti quelli con cui fa affari, le guerre commerciali sono giuste e facili da vincere”. Il problema è che nelle guerre commerciali perdono tutti. Anche gli Stati Uniti, che si troverebbero a riconvertire gran parte della propria industria di trasformazione. Oggi le aziende Usa acquistano materie prime dall’estero che, coi dazi, diventerebbero più care e, una volta trasformate, avrebbe più difficolta a vendere i prodotti finiti a prezzi più cari al resto del mondo. Nonostante le dimensioni del Pil, il più vasto al mondo, gli Usa influiscono in misura minore sul commercio internazionale, per il 9% sull’export e il 14% sulle importazioni.
Ora possiamo credere che Trump sia miope, ma i mercati hanno mostrato di esserlo meno. O meglio in alcune occasioni ci vedono benissimo e, si sono lasciati alle spalle molte polemiche, per guardare al sodo. Nell’ultima settimana Le Borse Usa hanno guadagnato più del 3%, riportandosi sui livelli di fine febbraio. I listini europei hanno consolidato i guadagni delle sedute precedenti, con la borsa di Milano che si è messa in luce registrando un rialzo settimanale di quasi il 4%. Se Jiro Horikoshinon non farà il pilota perché miope, vorrà dire che sarà un ottimo progettista. Il sogno può continuare, l’importante è la passione e il lavoro duro. Su questo tema, dai dati macro Usa, sono arrivate buone notizie senza però accelerare i timori per un rialzo dei tassi. In particolare il dato sui salari che, pur rimanendo sopra la media degli ultimi due anni (2,5%), è risultato in ridimensionamento rispetto al mese precedente. La disoccupazione rimane ai minimi storici. Il dato ha alimentato l’ipotesi che la Fed continuerà con un rialzo graduale dei tassi senza necessariamente dover accelerare. In tale contesto si è registrato un moderato aumento dei tassi con il decennale che si è portato al 2,9% ed il 2 anni al 2,26%.
Lo stesso Trump ha già iniziato a fare concessioni, esentando dei dazi su alluminio e acciaio Canada, Messico e Australia. Tanto che la guerra commerciale non ha avuto effetti sul cambio: euro e dollaro chiudono il bilancio settimanale in pareggio nonostante la forte volatilità guidata dagli annunci della Bce e dai dati macro Usa. La Banca Centrale europea ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil e tagliato quelle sull’inflazione, meglio di così non poteva andare per scongiurare un repentino rialzo dei tassi anche nell’eurozona.
Ora dal protagonista Jiro Horikoshinon vorremmo imparare ad accettare i nostri limiti, a modificare i nostri desideri senza però mai perdere la voglia di sognare. Sognare, come hanno mostrato i listini, che la bagarre sui dazi si fermerà ben presto e che non rallenterà la crescita mondiale di questi anni. Inevitabile però cambiare un po’ le scelte di portafoglio, dribblando i dazi per continuare a volare.