THE ITALIAN JOB
Yehven: «I governi non sono altro che un concentrato di burattini, in un mondo in cui il NAFTA conta più della Corte Suprema. Ha ragione mio cugino Mashkov quando dice "Questa è l'unica certezza amico mio: l'oro"».
Citazione tratta da The Italian Job, regia di F. Gary Gray.
Forse non è «l’unica», come dice Yehven in The Italian Job, ma sicuramente è una «certezza». Parliamo dell’oro che, secondo UBS, arriverà a quota 1.400 dollari l'oncia nei prossimi 12 mesi. Dietro questa attesa c’è la previsione che i tassi reali Usa resteranno moderati anche nel 2020, a prescindere dal fatto che la Fed resti immobile o decida di procedere a un taglio. Il dollaro, invece, sembra destinato a indebolirsi con l'attenzione che sarà maggiormente rivolta al deficit. Tutti questi fattori sosterranno il prezzo del metallo nei prossimi mesi. L’anno scorso, l’oro aveva risentito negativamente della forza della valuta statunitense, ma con i timori crescenti di un indebolimento dell'economia Usa l’interesse degli investitori è ora tornato verso asset class destinate a beneficiare dell'aumentata avversione al rischio dei mercati.
Negli ultimi giorni, inoltre, anche l’oro nero è tornato sotto i riflettori. Settimana scorsa due petroliere sono infatti state attaccate (bisogna ancora capire le dinamiche precise) e sono andate in fiamme nel golfo dell’Oman, sulla rotta dove passa un quinto di tutto il greggio consumato nel mondo. Gli equipaggi, fortunatamente, si sono messi in salvo. Ma il caos che ne è scaturito ha fatto schizzare il prezzo del petrolio del 4% in poche ore. Gli Stati Uniti hanno deciso contro chi puntare il dito: «È stato l'Iran – ha dichiarato Donald Trump – Sappiamo che è responsabile perché abbiamo visto la barca. Immagino che una delle mine non sia esplosa e probabilmente è Teheran ad aver causato ciò. Sono stati loro a farlo». Adesso il pericolo principale è la possibilità di un’escalation della tensione.
Passando ai dati macro, la produzione industriale negli Usa è salita dello 0,4% su base mensile a maggio, superando le attese del consenso che ipotizzavano una crescita dello 0,1%. Al di sotto delle stime degli analisti sono invece le vendite al dettaglio, che aumentano dello 0,5% contro le stime pari a +0,6%. L'indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall'Università del Michigan, secondo la lettura preliminare di giugno, si è invece assestato a 97,9 punti: un risultato di poco al di sotto del consenso degli economisti (98 punti). Infine, il dato sulla produzione industriale di aprile è stato rivisto dal -0,5% al -0,4%.
Un elemento che continua a innervosire i mercati è lo stallo delle trattative per porre fine alla guerra commerciale tra Usa e Cina. Non bastasse, gli Stati Uniti sono entrati in conflitto con un altro Paese: l’India ha infatti ha deciso di imporre dazi su 28 prodotti a stelle e strisce. La decisione è stata presa in seguito al rifiuto di Washington di esentare Delhi da tasse più alte sulle importazioni di acciaio e alluminio. Tra i beni colpiti dalla nazione dei Maharaja, con tariffe che in alcuni casi arrivano anche a toccare il 70%, ci sono mandorle e mele.
È giunto il momento di parlare dell’Ue. Il presidente della BCE, Mario Draghi, è intervenuto settimana scorsa a una conferenza dei Paesi dell’Europa centrale e orientale, dichiarando che «il mercato unico ha creato prosperità» specialmente nelle zone dove è stato adottato l’euro, «generando convergenza nel reddito pro capite». E ha proseguito: «L’Ue è stata una fonte di crescita e un'ancora di stabilità che ha permesso ai Paesi della regione di ridurre il distacco con gli standard» del Continente. Draghi ha poi specificato che la crisi ha rallentato la crescita e ha ridotto i guadagni di produttività, per questo ha auspicato la messa in atto di riforme che permettano di consolidare i benefici del mercato unico.
Roma, nel frattempo, è diventata un’osservata speciale. L'Eurogruppo ha fatto sapere di aver ascoltato le proposte della Commissione Ue sull'Italia e di sostenere la richiesta di prendere le misure necessarie per rispettare le regole di bilancio. Il governo targato Lega e 5 Stelle ha quindi poco tempo per far cambiare idea sul proprio operato al resto d’Europa. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha detto che porterà sul tavolo altri dati a favore dell’Italia entro la fine di luglio. Intanto, ieri, il listino milanese ha chiuso con un timido rialzo dello 0,07%.